
Questo drama è sopravalutato
Non è niente di speciale. Molto rumore per nulla ...Ha un cast stellare, con attori visti e molto apprezzati in altri drama, ma qui scrittori e produttori di drama sudcoreani, potevano fare di meglio.
Nemmeno gli attori generalmente bravi aiutano se la trama, la sceneggiatura e i dialoghi fanno pensare al "mangime per polli" ...
Se lo scopo era raccontare dinamiche familiari, di quartiere e di amicizie di vecchia data, direi che hanno messo alla gogna la famiglia tradizionale che qui è raccontata malamente.
Le relazioni tra genitori e figli adulti che vengono ancora picchiati (?), figli adulti che si comportano con atteggiamenti di autocommiserazione, chiusura e pretesa di essere compresi senza fare il minimo sforzo per spiegarsi o chiedere aiuto.
Amiche di vecchia data che stanno insieme da 30 anni senza capirsi.
Coniugi che decidono ipso facto di divorziare, senza una ragione plausibile.
Una bimba, orfana di genitori e cresciuta dallo zio, il quale le suggerisce, in caso le chiedano perché non ha la mamma, di pontificare che "la famiglia composta da padre e madre dipende da una ideologia" (?!) ... ma si può? ma chi le scrive ste stupidaggini ... SIC.
La diplomatica cattolica, che va al tempio buddista a scrivere preghierine sulle tegole del tempio ...
Ma che cavolo ci stanno raccontando ...??
Per giungere a 16 episodi una trama che poteva essere raccontata in metà o anche meno, hanno reso prolissi dialoghi e sottotrame, tirato in lungo su scene di violenza tra genitori e figli, tra amiche ecc.
E' confezionato molto bene, con immagini e una fotografia molto sofisticata, ma a me fa pensare a cibo confezionato bene, con tante salse e salsine, per correggere la mediocrità degli elementi di base.
L'ho visto fino in fondo, perché lo Studio Dragon che lo ha prodotto, non ha lesinato su immagini, musica e attori carismatici, ma confermo che è materiale sprecato.
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C’è un solo avventuriero al mondo: é il padre di famiglia.
"C’è un solo avventuriero al mondo, e ciò si vede soprattutto nel mondo moderno: é il padre di famiglia. Gli altri, i peggiori avventurieri non sono nulla, non lo sono per niente al suo confronto. Non corrono assolutamente alcun pericolo, al suo confronto."Con le parole di Charles Peguy commento questo piccolo gioiello cinematografico, che consiglio di guardare con calma. Non è il solito stucchevole e sospirevole drama romantico ... ma molto di più.
"Tutto nel mondo moderno, e soprattutto il disprezzo, è organizzato contro lo stolto, contro l’imprudente, contro il temerario,
Chi sarà tanto prode, o tanto temerario?
contro lo sregolato, contro l’audace, contro l’uomo che ha tale audacia, avere moglie e bambini, contro l’uomo che osa fondare una famiglia. Tutto è contro di lui. Tutto è sapientemente organizzato contro di lui. Tutto si rivolta e congiura contro di lui. Gli uomini, i fatti; l’accadere, la società; tutto il congegno automatico delle leggi economiche. E infine il resto. Tutto è contro il capo famiglia, contro il padre di famiglia; e di conseguenza contro la famiglia stessa, contro la vita di famiglia. Solo lui è letteralmente coinvolto nel mondo, nel secolo. Solo lui è letteralmente un avventuriero, corre un’avventura. Perché gli altri, al maximum, vi sono coinvolti solo con la testa, che non è niente. Lui invece ci è coinvolto con tutte le sue membra.
…..
Nessun uomo al mondo è coinvolto nel mondo, nella storia e nel destino del mondo quanto l’uomo di famiglia, tanto quanto il padre di famiglia, così pienamente, così carnalmente.
E’ coinvolto dappertutto nell’avvenire del mondo. E anche in tutto il passato, nella memoria, in tutta la storia. È assalito dagli scrupoli, straziato dai rimorsi, a priori, (di sapere) in che città di domani, in quale ulteriore società, in quale dissoluzione di tutta una società, in quale miserabile città, in quale decadenza, in quale decadenza di tutto un popolo lasceranno, consegneranno, domani, stanno per lasciare, entro qualche anno, il giorno della morte, quei bambini di cui i padri si sentono così pienamente, così assolutamente responsabili, di cui sono temporalmente i pieni autori. Quindi per loro nulla è indifferente. Niente di quello che succede, niente di storico è per loro indifferente.
….
Solo il padre di famiglia mette in gioco, rischia, impegna infinitamente di più nella destinazione del mondo, nel secolo, nella destinazione di tutto un popolo; nel futuro di una razza. Nel destino di tutto questo popolo, nell’avvenire di questa razza impegna tutto, mette tutto, la sua carne e di più; si gioca la razza, si gioca davvero il popolo, si gioca la sua discendenza.
…..
Si crede di solito che il celibe, l’uomo senza famiglia è un uomo di fortuna(e), un avventuriero, che vive di avventure. Invece è l’uomo di famiglia che è un avventuriero, che vive non solo alcune avventure, ma una sola, una grande, un’immensa, una totale avventura; l’avventura più terribile, la più costantemente tragica; la cui vita stessa è un’avventura, il tessuto stesso della vita, la trama e l’ordito, il pane quotidiano. Ecco l’avventuriero, il vero, il reale avventuriero.
Charles Peguy, in Veronique."
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Visto su piattaforma MYmovies On
Film sotto molti punti di vista splendido, ma non esente da pecche narrative di colore eccessivamente descrittivo e drammatico, quindi può sembrare a tratti stancante, scontato e confuso.Impreziosito non solo dal miglior cast possibile ma anche da una colonna sonora classicamente da intenditori.
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Scherza coi fanti e lascia stare i santi.
Anche a me non è piaciuto, che per raccontare una storia di liceali e scuole private, abbiano tirato in ballo buddismo e cattolicesimo in modo sguaiato, grottesco e antistorico.Quindi trama e sceneggiatura molto scadenti, demenziali e prive di sostanza.
Di contro, gli attori sono molto bravi, il protagonista maschile, bruttino, ha comunque uno sguardo e un sorriso che bucano lo schermo, la protagonista femminile è molto energica e simpatica ... i loro personaggi, come quelli degli altri attori, sono ben recitati e alla fine ti portano a vedere come andrà a finire la storia.
Serie che, una volta, vista, non riguarderò sicuramente.
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Accattivante storia
Ben eseguita, ben ritmata, cast perfetto, bella musica, interessante la scrittura e i valori che la serie sottende.È una narrazione che mette a confronto due modi di vedere la gestione del potere, il peso dei talenti e dei valori, il rispetto dell'altro senza piaggerie. Si intrecciano storie familiari, di amicizia, d'amore.
Fa parte delle serie che più avanti rivedrei con interesse.
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gradevolissima commedia supportata
da un attore che non conoscevo, o non avevo mai notato, e che qui fa la differenza: Jang Dong Yoon (Kim Baek Doo).La sceneggiatura e la regia sembrano scritte per lui. La storia racconta uno sport il Ssireum - lotta coreana, con radici antiche a metà tra wrestling e lotta greco-romana - che possiamo tranquillamente non conoscere o non interessarci, ma è lo spunto per porre al centro della narrazione un intero paese, un microcosmo, nel quale sono messe in evidenza storie personali, familiari, di crescita personale e un mistero attorno a morti misteriose.
Gli attori sono tutti magnifici, anche le figure minori. C'è una storia d'amore con la protagonista femminile che è tutto tranne che la solita attrice bellissima e patinata, qui è piuttosto rozza e insignificante, ma densa di valore e assolutamente in linea per supportare il protagonista maschile che è bello, ingenuo, tontolone, buono come il pane e un po' stupidotto ... lei è diretta, forte, incazzosissima e gioca un ruolo di supporto incredibile a lui che con la sua bontà e talento non andrebbe molto lontano.
Mi ha ricordato tante storie di coppie che funzionano proprio così, con i due protagonisti per nulla melensi e appiccicosi, ma semplicemente consapevoli dell'unicità dell'altro nella loro vita.
I personaggi sono tutti - o in buona parte - simpatici e tenerissimi.
Devo dire che mi ha preso molto e senza bisogno di saltare scene (miracolo, qui lacrime poche e veloci) sono arrivata alla fine in un batter d'occhio.
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mi ha ricordato Colazione da Tiffany ...
mi spiego meglio, la trama in sé è inconsistente, alla fine della visione non ti rimane in mente nessun messaggio particolare, tranne forse quello della criticità per una donna in carriera di conciliare famiglia e lavoro (ma sarà proprio così in Corea ... boh?) ... i personaggi principali sono pura fantascienza: la protagonista di 37 anni che non legge i segnali del giovane amico da sempre innamorato di lei o "ci fa" o "ci è" ... lui che porta una pazienza infinita (quasi improbabile in un giovane uomo nel pieno della sua giovinezza ... a meno che sia votato alla castità monacale) ... comunque è una serie gradevolissima per la bellezza della fotografia, delle scenografie e degli abiti ... tutto miscelato con una cura dei colori e con un impatto visivo che sostiene la narrazione ... è quasi come guardare dei quadri contemporanei con dentro attori scelti con cura (lei di una classe ed eleganza che ricordano, in versione ridotta ed asiatica, quella di Audrey Hepburn (acqua e sapone), lui - seppur poco virile - di una bellezza da statua greca) quindi sono arrivata fino alla fine per il piacere delle immagini, piuttosto che dei contenuti.Esta resenha foi útil para você?

motivazione per un cambiamento a contatto con l'handicap
è una storia carina ... molto romanzata e fiabesca, alcuni personaggi sono scolpiti con l'ascia (mi riferisco ai genitori del protagonista, che sono davvero molto inverosimili) ... comunque è gradevole perché ci fa vedere il percorso di crescita e di sviluppo di personaggi che a contatto con il "genio fuori standard" e con molti handicap ... trovano la motivazione per un cambiamento e una nuova scoperta di sé.Esta resenha foi útil para você?

Esta resenha pode conter spoilers
E' stato uno stillicidio
La storia parte bene, è intrigante e per buona parte degli episodi invita ad attendere pazientemente il rilascio degli episodi successivi per vedere cosa succede.Ma la sceneggiatura scritta da dementi, i dialoghi e le scene allungatissime mi hanno sfinita, non finivano mai, non si capiva dove andavano a parare, la scelta del nonno che tenta di far fuori il nipote (il perché non l'ho compreso) anziché farlo curare in una clinica psichiatrica ... la morte dei 4 orfani cosa c'entra con tutto il resto ... il tizio del negozio di pesca che seppellisce i corpi dei bambini, ma chi li abbia fatti sparire e perché non si capisce ... il personaggio maschile che sposa la tizia che ama da sempre, riamato da lei, ma per tre anni (per proteggerla ... ma da chi??) la tratta malissimo come fosse una reietta-una spina nel fianco, e infatti lei giustamente vuole divorziare da sto cinico masochista che si vuole vendicare, ma non si capisce da chi e perché, visto che è stato adottato da ricchi e potenti familiari che gli spianano una carriera di alto livello ... boh.
Poi gli ultimi 2 episodi, scritti con i piedi, allungati all'infinito e con il "pirla" che s'inventa di sparire per espiare i peccati che lui non ha commesso, facendo morire di tristezza sua moglie che non sa che fine abbia fatto, alla fine tutto finisce a tarallucci e vino, ma che rottura immensa di scatole.
Si salvano i 2 attori che sono meravigliosi anche mentre recitano tutta questa nullaggine e la fotografia che è veramente bella.
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Drama storico/sentimentale
(è la continuazione di Lovers ... non so perché siano stati divisi e denominati diversamente ... è sempre lo stesso film e quindi riporto la recensione scritta per Lovers)nel quale ho intravisto 3 ispirazioni/rimandi da cui gli sceneggiatori han preso.
La prima ispirazione (molto ben rimarcata fino al terzo/quarto episodio) è al colossal "Via col vento". E' un chiaro rifacimento in versione Coreana del filmone del 1939, con la differente guerra che in "Via col vento" era civile, mentre qui è di difesa dall'invasione dei Cinesi. C'è una storia d'amore, c'è un'eroina che da frivola civetta diventerà una donna a tutto tondo, capace di difendere le persone che ama, riconoscere il vero amore, sacrificare la sua vita per il bene degli altri. Il tutto attraverso la catarsi della sofferenza provata sulla sua pelle.
Il secondo richiamo o ispirazione, riguarda il personaggio principale, Lee Jang Hyun, recitato da un Nam Goong Min, che ho molto apprezzato nella sua versione gigionesca in Chief Kim, divertente e dissacrante. Si tratta di Schindler's List - La lista di Schindler è un film dramma storico, del 1993 diretto da Steven Spielberg, che narra la storia e la vita di Oskar Schindler, l'imprenditore tedesco che riuscì a salvare dall'olocausto tra i 1000 ed i 1300 ebrei. Ecco il vero eroe di questo drama è lui, la versione Coreana di questo imprenditore cinico e senza scrupoli, che a contatto con la sofferenza di esseri umani trattati in modo diabolico, fa uscire la grandezza della sua umanità e si trasforma nel loro salvatore, mettendo in gioco la sua vita e il suo denaro.
La terza citazione è legata non a un film vero e proprio, ma ai fatti della Storia di Nazioni e popoli che hanno subito purghe e sofferenze inenarrabile per una VISIONE IDEOLOGICA del BENE DEL POPOLO. Mi vengono in mentre dalla rivoluzione d'ottobre del 1917, alle dittature Staliniste, Marxiste applicate alla Cina, alla Russia e a tutti i popoli ancora assoggettati a IDEOLOGIE umanistiche o religiose. Nel drama, la sceneggiatura sottolinea che la visione ideologica del bene del popolo, porta acqua al mulino del potente di turno, che con l'uso di ideali confuciani come "lealtà", "pietà filiale", "benevolenza", e "fiducia", schiaccia e opprime le persone e il Popolo.
E' un filmone che, come Guerra e Pace, è lungo, molto prolisso, con scene in cui i personaggi parlano con una lentezza esasperante, come se stessero valutando al momento cosa dire ... quindi in un primo tempo l'avevo droppato ... poi con calma (vista la quantità di bravi attori, di mezzi e fotografia messi in campo) l'ho ripreso e sono arrivata fino in fondo.
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I figli carnali dovranno lottare per difendere la loro libertà e la loro scelta di diventare altro da lui.
Mentre lui trascinerà con sé persone fragili, il cui punto di accesso al male è rappresentato dalla brama di essere in qualche modo al centro del mondo, dei media, avere un ruolo - potere - denaro (giornalisti, pubblica opinione, persone psichicamente inconsistenti o malate).
Si contrappone a questo tentativo di distruzione dell'umano, una ragazza, che similmente alla Beatrice Dantesca, è il punto di visione del Paradiso e della quale si innamora il figlio minore (che pur essendo in potenza simile al padre) desidera con tutta la sua libertà di aderire al bene.
Bellissima la figura della matrigna di questi sfortunati ragazzi e del poliziotto senior, che prendono sulle loro spalle il dolore e il disorientamento di questi due figli e li sostengono fino alla loro completa riuscita o catarsi.
La frase chiave della matrigna al figlio non biologico è che lo ha considerato un DONO INESTIMABILE, mai un fardello, e lo vuole difendere anche da sé stesso.
Tolgo una stella perché mi ha molto infastidito/annoiato la continua riproposizione tramite flash-back di scene viste e riviste almeno 10/15 volte nell'arco delle 32 puntate, alla fine meglio chiudere con 2 o 3 episodi di meno che annoiare con continue rivisitazioni di cose già viste e capite .... cmq notevole, lo consiglio.
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Quindi racconto di giovani senza un ideale per cui valga la pena di impegnarsi e adulti incapaci di generare, di essere padri o madri per questi ragazzi.
Ne ricavo un senso di sconforto, anche se gli attori sono davvero meravigliosi.
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Imperdibile!
Il cast è di altissimo livello: sia gli attori protagonisti, sia quelli di supporto che i secondari, sono tutti da 10 stelle!! Fantastico è Song Joong Ki, che interpreta il nipote, e il nonno con l'interpretazione che ne dà Lee Sung Min.Nella sceneggiatura, finalmente ben scritta, ho sentito l'influsso di 2 grandi capolavori della letteratura: i fratelli Karamazov di Dostoevskij e il Macbeth di Shakespeare, rivisti e corretti per una racconto storico contemporaneo, nella Corea del Sud dagli anni 1970 al 2020.
La storia è ben costruita e con tanti colpi di scena.
Vengono messe in evidenza le dinamiche di una famiglia imprenditoriale ricchissima, il cui fondatore, partito da zero, ha costruito un impero per sé e per i figli.
Peccato che questa ricchezza immensa non plachi il desiderio del cuore dei suoi beneficiari, ma sia invece motivo di guerra e divisione tra tutti.
In contrasto vengono descritte le difficoltà delle persone normali, umili, che non riescono a far fronte alle crisi economiche del Paese, che sono continuamente schiacciate ed umiliate dalla politica e dalla finanza.
Quindi: i ricchi, con il cuore divorato dall'avidità, piangono .... e i poveri cercano di sopravvivere.
Un'immagine cupa della Corea e dei suoi abitanti. Da vedere fino in fondo. Imperdibile
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